Sulla strada per la Gerusalemme celeste

Il 13 dicembre 1996, Jean è morto per emorragia interna, aveva 43 anni. Con locuzioni interiori, egli invia messaggi di amore, speranza e felicità ai suoi genitori, chiedendo loro di pregare per il defunto.

"Il tempo sta per scadere", ci dice Giovanni nel quarto libro dei suoi messaggi, e già torna a dirci che il Signore è qui, che non c'è più tempo da perdere, che dobbiamo essere più che mai pronti, pieni di voglia di aspettare, di incontrarci.

Anche in questo caso, Giovanni ritorna all'essenziale. E se riprende così spesso gli stessi temi di prima, è per farceli riascoltare approfondendoli per far luce su alcuni aspetti, come un vero pedagogo, alla maniera del suo santo patrono, San Giovanni Evangelista, nella sua epistola.

Tutto si riduce all'amore, naturalmente, nutrito dalla preghiera, specialmente dal Rosario, dai sacramenti e dalla Parola di Dio, per entrare in un'intimità sempre più profonda con Gesù e Maria, ma anche in un'attesa e un'apertura verso tutti i nostri simili di buona volontà, compresi i credenti di altre religioni.

È nel ringraziamento, nella gratitudine e nella gioia che dobbiamo ricevere e meditare i messaggi del Cielo che non cessano da dieci anni, nella gioia anche di tanti frutti conosciuti e certamente più sconosciuti.